Il Tempio Malatestiano

Il Tempio Malatestiano

Il Duomo di Rimini: Tempio Malatestiano
Pubblicato: 19 ott 2022
in "Centro storico"
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Tra i vari monumenti riminesi che ho l'onore di raccontare durante le passeggiate, il più conosciuto è il Duomo della città, il cosiddetto Tempio Malatestiano.

E' l'unico monumento di Rimini presente nei libri di storia dell'arte in quanto uno dei primi edifici del Rinascimento, in virtù dell'architetto che l'ha progettato, Leon Battista Alberti e delle opere presenti all'interno.

La chiesa è stata voluta da Sigismondo Malatesta (come riportato in svariate iscrizioni celebrative poste nella facciata ed all'interno) per celebrare se stesso, l'amore per Isotta, la famiglia (e forse la religione). Non a casa è chiamato 'Tempio'.

Dove oggi sorge l'edificio, non è che in precedenza ci fosse un terreno libero. No.

Qui sorgeva la chiesa dedicata a San Francesco a cui già gli antenati di Sigismondo erano devoti, per cui è stata naturale la decisione che quella divenisse la chiesa di famiglia.

A partire dal 1437 Sigismondo fa modificare le cappelle all'interno mentre all'esterno Leon Battista Alberti progetta una copertura in pietra d'Istria che, come un poderoso involucro, racchiudeva l'edificio più antico. Particolare che si può notare nella parte alta della facciata e sulle fiancate.

L'ispirazione dell'Alberti proveniva dai monumenti romani di Rimini, l'Arco d'Augusto è riproposto nella facciata, il Ponte di Tiberio nelle fiancate.

All'interno oltre alle sculture e bassorilievi opera del fiorentino Agostino di Duccio e bottega, troviamo opere di alto profilo come il Crocifisso di Giotto, l'affresco di Piero della Francesca, la tela di Giorgio Vasari.

Un'altra caratteristica della chiesa è che non è finita.

Il motivo risiede nel fatto che papa Pio II ha accusato Sigismondo di aver creato un tempio per infedeli adoratori di demoni (oltre che di essersi liberato delle due prime mogli avvelenandole, ma di questo non ci sono prove) e l'ha di conseguenza scomunicato.

C'è anche da dire che Sigismondo non ha fatto né dipingere né scolpire nessuna croce, quelle presenti c'erano già precedentemente.

Dopo la scomunica si aveva terra bruciata intorno ed anche i fondi necessari alla costruzione sono evaporati.

E addio al progetto originario che prevedeva una cupola e la pianta della chiesa a forma di croce latina.

Durante la seconda guerra mondiale è stata bombardata perdendo il tetto e la parte absidale, ricostruite tra il 1945 ed il 1950 con il contributo fondamentale degli americani.

Una visita a questa chiesa è d'obbligo per chiunque voglia approfondire la conoscenza della città.

Una perla da scoprire. Meglio se di prima mattina, quando i raggi di sole che penetrano dalle finestre creano un'atmosfera calda e suggestiva.


Cristian

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