Verucchio e la civiltà villanoviana

Il borgo di Verucchio è noto per essere stato il trampolino di lancio per una delle più importanti famiglie dell'epoca delle signorie: i Malatesta.

Di Verucchio era il famigerato Mastin Vecchio, Malatesta da Verucchio, citato da Dante nel 27° canto dell'Inferno. Era il padre di Paolo e Gianciotto Malatesta.

Però la storia di questo luogo ha origini estremamente più remote, molto prima che anche Rimini 'balzasse agli onori delle cronache' ... ovvero che fosse fondata ufficialmente dai romani nel 268 A.C.

Attorno allo sperone roccioso su cui sorge il borgo medievale, a partire dal XIX secolo, è stata scoperta una necropoli con tombe di vario tipo che partono dal IX  al VI secolo A.C.

Si parla di civiltà villanoviana, considerata la fase più antica di quella etrusca.

Altri luoghi con ritrovamenti simili li abbiamo a Villanova di Castenaso (BO) ed a Fermo nelle Marche.

Stiamo parlando di centinaia di tombe che nei vari decenni sono state scoperte partendo dalle arature dei campi che ogni volta portavano alla luce oggetti 'sospetti'.

Oggi vengono ovviamente condotte vere e proprie campagne di scavo, addirittura in diretta facebook !

Ma quali sono le tipologie di oggetti ritrovati ed esposti?

Prima di tutto voglio far notare che in linea generale le tombe appartenevano a personaggi maschili e femminili di rango elevato. Non sono state individuate tombe che, come potremmo dire oggi, appartenevano a famiglie di 'poracci'.

Passiamo da ricche 'collezioni' con oggetti preziozissimi come gioielli e monili di ambra ed oro cesellati, a tessuti in lana, mobili in legno e vasellame in condizioni di conservazione ottime grazie alla bassa acidità del terreno, ad armi e scudi in alcune tombe maschili, a cibi ed offerte alimentari.

Uno dei pezzi più importanti e, se vogliamo, anche la superstar dell'intero percorso espositivo, è il cosiddetto trono di legno intagliato con scene che raffigurano un corteo funebre.

Grazie a tutti i ritrovamenti, oltre a farsi un'idea della composizione, mestiere, condizioni economiche di un clan familiare, si è anche potuta fare una ricostruzione ipotetica dell'intera società ospitata nella zona dove oggi sorge Verucchio.

Una società che aveva certamente un occhio di riguardo per la bellezza e che già alcuni secoli prima di Cristo, si trovava in un contesto globalizzato, visto che l'ambra proviene dalla zona del Mar Baltico, seguendo la cosiddetta Via dell'Ambra di cui evidentemente la Rimini preromana costituiva un approdo.

E infatti prima che la città costiera fosse fondata probabilmente costituiva lo sbocco a mare dei verucchiesi-villanoviani e, tra le ipotesi che hanno scavato più in profondità sull'origine del nome della città, cui i romani hanno dato il nome derivato dal fiume Ariminus, c'è quella per cui il nome derivasse da un sovrano etrusco chiamato Arimn.

Ad ogni modo questo è un museo che costituisce una piccola-grande perla per chiunque abbia voglia di approfondire la remota storia di questo angolo di Romagna, restando affascinati dal gusto, dalla precisione e dall'arte di antichi uomini e donne.

Cristian