Pennabilli, viaggio nel cuore di Tonino Guerra

Pennabilli, viaggio nel cuore di Tonino Guerra

Pennabilli

A volte capita di scoprire un luogo incantevole, inaspettato.

Poi scopri anche le persone che quel luogo lo vivono e la magia è completa.

A me è successo con il borgo di Pennabilli, in alta Valmarecchia, alle pendici del Monte Carpegna, a circa 50 chilometri da Rimini.

Una storia intensa, che partendo da ritrovamenti preistorici arriva ad uno dei più grandi poeti romagnoli contemporanei: Tonino Guerra. Passando per la famiglia che, a cominciare da Giovanni della Penna detto “il Malatesta”, farà il buono e cattivo tempo in tutta la valle, stabilendo la propria ‘capitale’ a Rimini. 

Giovanni della Penna, già, perché inizialmente il borgo era diviso in due castelli rivali, quello di Penna e quello di Billi, posti su due alture vicinissime. Bisogna arrivare al quindicesimo secolo per capire che l’unione fa la forza !

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Poi per secoli il borgo segue il destino di tanti piccoli paesi dell’entroterra, sballottato tra signori, re, papi.

La magia del luogo si riaccende nel 1989 quando Tonino Guerra, su consiglio dell’amico Gianni, prende casa. Precisamente la cosiddetta ‘Casa dei Mandorli’, con un giardino ricco di queste piante dove in primavera la poesia si respira anche nell’aria.

Da quel momento il paese compie un lungo salto di qualità. Le varie amministrazioni comunali che si sono avvicendate hanno sempre seguito i consigli del poeta, creando angoli in grado di regalare emozioni intense.

L’orto dei frutti dimenticati, il santuario dei pensieri, l’angolo delle Madonne abbandonate, il lavatoio, le meridiane, i mosaici, l’angelo coi baffi, sono alcuni dei cosiddetti ‘luoghi minimi’ che solamente la visione di un poeta dalle radici radicate in terra di Romagna poteva concepire.

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Però le due perle da non perdere sono il Museo della fondazione Tonino Guerra, ricco di opere ideate dal maestro ed il sentiero chiamato ‘l’infanzia del mondo’, un cammino ad anello di 3 ore circa con partenza ed arrivo da Pennabilli e la possibilità di ammirare, lungo il percorso, un lago, cascate con pozze dove d’estate è possibile farsi un bagno, piccoli borghi dimenticati con chiesette ricche di arte e spiritualità, la costante presenza dell’acqua che a Tonino faceva venire in mente quella splendida immagine che è poi il nome del sentiero.

Dopo il 1989 è venuto in visita due volte (nel 1994 e nel 2005) il Dalai Lama e successivamente Papa Benedetto XVI. Niente male direi !

La presenza del Dalai Lama è legata al fatto che qui è nato Frate Orazio della Penna, vissuto nel XVIII secolo, grande viaggiatore che si è stabilito in Tibet (dove è morto) ed ha curato una traduzione della Bibbia in lingua tibetana.

Durante la visita del Papa (che ha incluso anche San Marino) è stata allestita una mostra presso il convento delle monache agostiniane dove mi sono recato anche perché erano stati resi accessibili luoghi altrimenti chiusi al pubblico.

Qui mi è capitato di conoscere una giovane suora di origine libanese con cui … è scoccata la scintilla !!

No, ma che avete capito !! Abbiamo parlato insieme per un’ora abbondante raccontandoci vita morte miracoli come si fa con amici di lunga data (e a volte nemmeno con loro). E’ stato un incontro realmente emozionante !

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Ricordatevi che le poesie di Tonino Guerra aiutano a prepararsi per entrare nell’atmosfera di Pennabilli e vivere un’esperienza che probabilmente credevate relegata ai mitici tempi andati.

Una raccomandazione: camminate in punta di piedi e con la filosofia della lumaca (ma va bene anche la tartaruga, nonostante sia forse troppo veloce …)

Cristian

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